In sei mesi riuscì solo una volta a telefonare alla ragazza, e un paio di volte a casa. Davanti alla cabina del telefono c’erano file immani e scene di disperazione. Rifugiarsi nella corrispondenza era rischioso, perché se – alla distribuzione della posta fatta per plotoni – non veniva gridato il tuo nome il sole tramontava subito, e il giorno era finito.
Il cinema lo accoglieva, assai più che la tv a un canale b/n, con bei film a basso prezzo. Partecipò a un torneo di scacchi in caserma: eliminato al secondo turno. |
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